Al momento in cui scrivo queste righe, non so ancora bene cosa diventerà questo monologo soliloquio, ma ne conosco la scintilla: il terremoto, la frattura, e lo sconfinamento. Sono proprio questi i riferimenti, il terremoto, la scossa, il bum-bum che trema e deve ancora farlo. Sono i toc-toc alla porta e alla mente di personaggi immaginari e "sempreverdi". Toc toc bum bum è un'onda sonora che, partendo da questa scossa tellurica, si sintonizza sulle frequenze di una (Radio-Cuore-Libero), facendoci incontrare vari personaggi di una radio immaginaria e onirica. È un attraversamento di personaggi e delle loro voci, da quelle antiche a quelle moderne, tutte cariche di solitudine e ironia. È un omaggio e oltraggio a figure poetiche che hanno influenzato il passato e che credo possano ancora fare da faro per noi e per le future generazioni. È un modo per parlare del contemporaneo, della solitudine artistica e umana, e di una via d'uscita possibile. Un monologo irriverente, visionario e frammentato. Un tentativo di farsi luce in mezzo al mare di megahertz e confusione, attraversando personaggi e le loro fratture.

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di e con: Luca Trezza